Scopriamo una sfida costante e urgente nel settore sanitario – la lotta contro la disparità di genere nella salute che grava in modo notevole sulle donne. Ma quali sono le cause alla base di questo squilibrio e come possiamo cambiare la situazione?
Spesso passa inosservato, ma il problema delle disparità di genere nel settore sanitario è un argomento di grande rilievo. Molteplici sono le cause, come le diagnosi che arrivano troppo tardi, poche donne in posizioni di comando nella ricerca e le diverse influenze culturali.
La situazione descritta da Stephanie Sassman di Genentech rivela che le donne tendono a dare priorità alle esigenze altrui e della famiglia, a discapito della propria salute. Questa tendenza può avere come risultato la tardiva scoperta di oltre 700 tipi di malattie rispetto agli uomini. Sassman pone anche l’accento sulla mancanza di dati specifici riguardanti l’impatto dei farmaci sulle donne, sottolineando quanto sia cruciale includere una più ampia rappresentanza femminile nella ricerca clinica.
Perché serve maggior equità nel settore salute
L’indagine condotta da Claudia Restrepo del Deloitte Health Equity Institute mette in evidenza i “costi invisibili” di non dare la giusta attenzione alla salute femminile. Nelle regioni dell’America Latina, per esempio, le donne si trovano a spendere fino al 18% in più rispetto agli uomini nelle spese annue per la salute. Questo divario finanziario si aggrava tenendo conto del fatto che il reddito medio femminile è solitamente inferiore a quello maschile.
Inoltre, secondo Restrepo, le donne devono sostenere costi maggiori per la gestione di malattie come il cancro al seno e quello cervicale, a causa della difficoltà di accesso alle terapie più innovative. Diventa dunque essenziale che compagnie di assicurazioni e datori di lavoro ripensino i piani di beneficenza per alleviare il peso finanziario che grava sulle donne.
Superare il gap sanitario: una possibilità di crescita economica
La ricerca di Valentina Sartori dell’Istituto di Salute McKinsey smonta il luogo comune secondo il quale una maggiore speranza di vita femminile indichi una salute migliore. Le donne, nonostante vivano più degli uomini, si trovano a sopportare un tasso di malattie più alto del 25%. Chiudendo questa disparità di salute, potremmo dare vita a uno sviluppo economico considerevole.
Studi recenti hanno stimato che ogni dollaro investito per abbattere il gap di genere in ambito sanitario potrebbe tradursi in un ritorno di ben tre dollari di crescita economica, attraverso un maggior coinvolgimento nel mondo del lavoro e un’accresciuta produttività. Ma per arrivare a tali risultati, diventa imperativo migliorare e focalizzare la ricerca medica sulle donne e risolvere le problematiche legate alle diagnosi errate che troppo spesso le affliggono.
“La disuguaglianza in ogni forma è una minaccia per la giustizia in tutte le sue forme”, parole che risuonano con forza nel contesto della salute femminile. La recente analisi di Stephanie Sassman, Claudia Restrepo e Valentina Sartori rivela un panorama preoccupante: le donne affrontano disuguaglianze significative nel sistema sanitario, dalla diagnosi tardiva alla mancanza di inclusione negli studi clinici.
Questo divario non solo minaccia la salute e il benessere delle donne ma ha anche un impatto economico globale. Investire nella salute delle donne non è solo una questione di equità ma anche di economia, con il potenziale di aggiungere almeno 1 trilione di dollari al PIL mondiale annualmente.
È fondamentale riconoscere che la salute delle donne non può essere messa in secondo piano. La loro inclusione attiva nella ricerca e nelle decisioni sanitarie è cruciale per un futuro in cui la giustizia in campo medico non sia solo un ideale ma una realtà quotidiana.